In Italia è alto il rischio di una austerity sull’energia: possibile quindi una riduzione dei consumi.
ROMA – Per combattere la crisi energetica in Italia si potrebbe tornare ad una vera e propria austerity: una riduzione dei consumi per cercare di affrontare questo periodo e non dover fare i conti con un black-out e uno stop della produzione industriale.
Naturalmente si tratta di un piano totalmente emergenziale che il premier Draghi si auspica di non mettere in piano per non ritornare agli anni ’70, ma è un rischio che non si può escludere visto che le sanzioni inflitte alla Russia potrebbero portare ad una energia disponibile molto più bassa di quella attuale.
Le misure decise negli anni ’70
Come detto in precedenza, la prima Austerity è arrivata negli anni ’70 con l’embargo petrolifero imposto da alcuni Paesi arabi a Stati Uniti ed Europa. Questo ha portato al blocco della circolazione dei mezzi a motore nei giorni festivi, la chiusura in anticipo di negozi e uffici, la riduzione dei limiti di velocità e delle temperature degli impianti di riscaldamento.
Un inverno sicuramente pesante e che potrebbe, in parte, ritornare anche in questo periodo. Diciamo in parte perché siamo in un periodo stagionale completamente diverso da quello e, in caso di austerity, la situazione potrebbe essere meno grave.
Draghi spera di non utilizzare questo piano
Draghi naturalmente spera, come detto, di non utilizzare questo piano. L’obiettivo da parte del presidente del Consiglio è quello di mettere in campo misure molto più leggere dell’austerity, ma fino a quando il conflitto andrà avanti non possiamo escludere nulla anche perché sembra essere davvero complicato riuscire a prevedere cosa potrà succedere il giorno dopo.
La speranza è quella di poter guardare con maggiore fiducia al futuro e soprattutto riuscire a non mettere in campo misure dure dopo un periodo non semplice come quello della pandemia.